Multicolour: 3 cocktail instagrammabili per la stagione 2024

La palette estiva è indubbiamente la più fresca e colorata e si riflette anche nelle tendenze beverage della bella stagione, ormai alle porte. Arrivano i cocktail multicolour, frizzanti e beverini con un’estetica glamour e pronta per qualche scatto da postare sui social.

È tempo di colori accesi

Low alcol, alcol free, pairing, ma soprattutto drink colorati, Nonsolococktails – la prima agenzia italiana di servizi integrati nel mondo dell’ospitalità con un focus specifico sulla mixology – ci fornisce tutti i dettagli sulle tendenze beverage che ci accompagneranno per questo 2024.

Questa tendenza di cocktail multicolour è la principale scommessa della stagione, si punta infatti su bevande che abbiano colori vivi e sapori fruttati, quasi da coprire la presenza dell’alcol.

L’arte della mixology è fondamentale per l’ottenimento di questa tipologia di drink, infatti si gioca sull’accostamento di bevande dalle diverse tonalità, che conferiscano ad ogni cocktail un aspetto unico. Gli amanti dei cocktail non potranno resistere alla tentazione di assaporare queste creazioni innovative ed esteticamente accattivanti.



Le proposte di Francesco Imparato

All’Hotel Raito, il nostro Bar Manager Francesco Imparato ci presenta tre versioni inedite di cocktail multicolour.

  1. Cocktail verde: Midori, vino spumantizzato campano e garnish al limone.
  2. Cocktail arancione: Passoa, succo d’ananas e garnish all’arancia.
  3. Cocktail violarosso: Vodka, succo d’arancia, succo di mirtillo e garnish al rosmarino.

Di sua ideazione e realizzazione, le tre proposte rispecchiano perfettamente la tendenza che animerà l’estate 2024.



E dopo?

Guardando al futuro, possiamo immaginare cocktail sempre più creativi e audaci, con abbinamenti inaspettati e presentazioni sorprendenti. La continua ricerca di nuove esperienze culinarie e la voglia di stupire gli ospiti porterà all’evoluzione di queste bevande, trasformandole in vere e proprie opere d’arte liquida. Non vedo l’ora di scoprire quali incredibili novità ci riserverà il mondo dei cocktail nel prossimo futuro!

Venite a provare tutte le proposte di Francesco Imparato e nostri abili bartender!

C’era una volta il sommelier: nella cultura contemporanea, il pairing detta i legami del buon bere

Il pairing rappresenta il giusto abbinamento tra alimenti e bevande, un’arte culinaria che coinvolge non solo il gusto, ma anche l’olfatto e la vista. Questa pratica millenaria può avvenire in due modi principali: per “accostamento”, ovvero combinando ingredienti simili, o per “contrasto”, unendo sapori opposti. Un perfetto pairing può trasformare un pasto o un aperitivo in un’esperienza indimenticabile, in grado di esaltare i sapori e stimolare i sensi.


Accostamento e contrasto: le due anime del pairing

Nel mondo della mixology, ovvero l’arte di creare cocktail equilibrati, il pairing acquista nuove sfumature. Si possono abbinare ingredienti diversi nello stesso drink, creando combinazioni sorprendenti e raffinate. Ad esempio, l’amarezza di un bitter può bilanciare la dolcezza di uno sciroppo, mentre l’acidità di un succo può esaltare la freschezza di una base alcolica. Il risultato è un’armonia di sapori che delizia il palato e allieta lo spirito. 

Per “accostamento” ci possono essere vari motivi che, per componenti chimico-molecolari, fanno combaciare perfettamente degli alimenti tra di loro, o questi con delle bevande. Più semplicemente questi abbinamenti ce li ha fatti intuire la natura come, ad esempio, il seguire l’abbinamento cromatico. Può essere il caso del cibo chiaro come pesce, formaggio, risotti, carni bianche che stanno sicuramente bene se abbinati ad un vino bianco. Per non sbagliare, possiamo trovare accostamenti anche rimanendo fermi nel territorio dove il paesaggio ha pensato già a tutto. Così in Liguria, il “Pigato” e le sue note di menta, basilico e leggera sapidità del mare, si sposano con il pesto.

Invece per “contrasto” si va a mitigare la grassezza, acidità o dolcezza con degli elementi opposti: cibo grasso con bevanda secca e cibo dolce con bevanda acida. Questo tipo di abbinamento a Roma ha trovato un modo di dire. Se una cosa è fatta bene, si dice è un “burro e alici”, nel crostino la sapidità dell’alice viene smorzata dalla dolcezza del burro. Un dolce a fine pasto sarà sicuramente ben accompagnato da un cocktail con una spiccata acidità, che rinfrescherà il palato. Sulle colline emiliane un Lambrusco secco, fresco e frizzante alleggerirà la sontuosità barocca di un tortellino in brodo. “L’inabbinabile” carciofo che a causa della sua parte amaricante diventa difficile per molti vini, invece si sposa perfettamente con un americano cocktail, grazie al Vermouth rosso che non è altro che un vino aromatizzato.

Il gusto del futuro: esperienze sensoriali in continua evoluzione

In un’epoca in cui l’esperienza sensoriale gioca un ruolo sempre più centrale nel mondo della ristorazione e del beverage, il pairing rappresenta un punto di incontro tra tradizione e innovazione. Le nuove tendenze vedono la ricerca di accostamenti inusuali e la sperimentazione di nuove combinazioni, per offrire ai commensali un’esperienza unica e indimenticabile. La continua evoluzione delle tecniche di pairing, apre la strada a infinite possibilità di scoperta e creatività.



Il pairing a Palazzo Montemartini

La proposta di Mauro Cipollone, Bar Manager di Palazzo Montemartini è un ampliamento del concetto stesso di pairing. Partendo da un abbinamento ideato prendendo spunto dalla cucina internazionale e dalla ricetta del Ceviche, Mauro Cipollone ci presenta il suo cocktail Lilly: sciroppo al rosmarino, lime e pisco, un distillato del Sudamerica, infuso a ibisco e coriandolo. “Le note di questo drink saranno fresche e acide e vi lasceranno un finale molto lungo” così ce lo descrive lui stesso.

Gusto, creatività e sperimentazione

Il pairing cibo-bevanda è molto più di una semplice combinazione di sapori: è un viaggio attraverso culture, tradizioni e innovazioni. Accostando o contrastando ingredienti con maestria, è possibile creare esperienze sensoriali che resteranno impresse nella memoria di chi le vive. Il futuro del pairing si prospetta ricco di nuove sfumature e sorprese, pronte a stupire e deliziare anche i palati più esigenti. Che il viaggio nel mondo del pairing abbia inizio, con una nuova miscela di gusti da esplorare e apprezzare. Buon viaggio nel mondo del gusto.

3 amari ad impatto 0

Se la cultura del km0 è entrata a far parte della filosofia culinaria di ogni parte del mondo, o almeno così sembra, per tenersi al passo con i cambiamenti anche i sostenitori del buon bere si stanno riscoprendo amanti delle bevande “local”. A La Plage Resort oggi vi proponiamo tre versioni sicule di uno dei drink più longevi: amaro con ghiaccio.



Bere a km0: in Sicilia è già tendenza

Saper esaltare i prodotti del territorio è una delle mission preferite della Cucina Italiana e sulla stessa scia anche Bartender, Sommelier e Mixologyst nel 2024 prediligono prodotti locali. Da qualche anno in Sicilia, più nello specifico nella zona di Taormina, alcune attività di ristorazione in collaborazione con esperti del bere, hanno consolidato la filosofia del km0, proponendo ai propri clienti bevande del territorio che raccontino al meglio la storia di un’isola e il lavoro delle persone e dei produttori che ne hanno fatto la loro casa.

Le proposte del nostro Bartender Enzo Verga

“Ghiaccio a cubetti, “una stirata al drink” “il twist per rilasciare odori”, le espressioni chiave di una preparazione semplice che contiene il sapore dell’Isola. Enzo Verga, Bartender de La Plage Resort a Taormina, ci propone tre amari siciliani. Comincia con Amara, simpatico nel nome e fresco nel gusto, prodotto nel catanese con arance I.G.P., lascia in bocca uno squisito sentore di gelsomino. Riempie il dosatore, lo versa nel bicchiere con ghiaccio e lo serve con una dry orange. Come seconda proposta sceglie Amacardo prodotto con carciofini cresciuti alle pendici dell’Etna. Un sapore più deciso, rinfrescato dal ghiaccio e dagli olii essenziali della scorza di un’arancia. Ultimo, ma non per importanza, l’amaro Scòccia che prende il nome dalla traduzione dialettale siciliana della parola “buccia”. Contiene la Nepitella, una particolare erba aromatica cresciuta nei boschi della zona e un agrume altrettanto singolare, il Finger Lime, caviale di limone, per così dire. Lo presenta con ghiaccio e con la scòccia di un limone isolano.



E poi?

Chissà che sulla scia di una riappropriazione territoriale non si scelga di riappropriarsi anche di una terminologia tutta italiana che ad inizio Novecento caratterizzò i futuristi, per cui bar fu sostituito da “quisibeve”, cocktail diventò “polibibita” e il barman “il mescitore”.

In attesa di scoprirlo vi aspettiamo al Beach Club de La Plage Resort per provare i sapori siciliani, senza trascurare quelli del resto del mondo!

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